Facebook e Cambridge Analytica: lo scandalo dei dati

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Cosa accade veramente ai nostri dati sensibili di Facebook?

È tutto molto semplice: i nostri dati vengono venduti. Potrebbe sembrare uno scandalo, ma chi lavora nel mondo del marketing sa bene che cosa accade.

Ma andiamo con ordine. Cosa è successo realmente in questi giorni?

La scorsa settimana il New York Times e il Guardian hanno rivelato alcune informazioni riguardanti Cambridge Analytica, una società che raccoglie altissime quantità di dati (arrivati da Facebook) per analizzarli e costruire campagne pubblicitarie. Fin qui sembra tutto normale, tranne il fatto che questi dati siano stati utilizzati dalla destra americana.

Sembra che siano 51 milioni i profili analizzati e utilizzati per la campagna a favore di Donald Trump e anche della Brexit, andando completamente contro le regole della privacy.Facebook e Cambridge Analytica: lo scandalo dei dati

Lo scandalo ha attivato un vortice che ha fatto cadere in picchiata i titoli in borsa del social più famoso del mondo.

Dopo un primo momento di silenzio, Mark Zuckerberg ha deciso di esporsi, spiegando come siano andati i fatti, ma soprattutto chiedendo scusa agli utenti di Facebook.

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La vicenda ha radici più lontane e sembra che già in passato Facebook avesse chiesto a Cambridge Analytica di cancellare i dati che aveva acquisito da terze applicazioni che si rifacevano a Facebook. E sebbene la risposta fu positiva, sembra proprio che qualcosa sia andato storto, perché queste informazioni sensibili poi sono state utilizzate.

Non sappiamo come finirà questa storia, ma le indagini ci diranno come sono andati realmente i fatti.

Il nostro amico Zuckerger, però, ha dichiarato la sua responsabilità e che farà in modo che non accada mai più. Ha affermato, inoltre, che cercherà di proteggere di più i dati di chi utilizza il suo social, nel rispetto di tutto e tutti.

E noi, caro Mark, ti crediamo e infondo tifiamo per te, contro tutte le campagne che vedono la chiusura di Facebook. Del resto quando spuntiamo il quadratino su “accetta” al momento dell’iscrizione, sappiamo cosa accade realmente alla nostra privacy… muore in quello stesso istante!

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Cover Credits: Brian Solis

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